Giovanni Pascoli nel cantadiario, offre sia le poesie musicate che le basi per ricantarle, quindi imparare a memoria la poesia in musica, ma in realtà questa raccolta segue un laboratorio di ritmo della poesia , o meglio cuore della poesia, essenza finale del messaggio poetico, quindi incrocia l’arte al contenuto poetico, alla parola, al colore dell’espressione e quindi offre una sorta di cuore non visibile che però si riesce ad identificare con il percorso grafico, che unisce musica, note, colori, suoni e forme che formano l’ologramma o cuore della poesia.
La poesia illustrata in parte è. ” ll Bosco” da Myricae. di Pascoli
Oh vecchio bosco pieno d’albarelli….
Giacomo Leopardi che il Pascoli stima e analizza il suo pensiero, sia nella poesia Il sabato del Villaggio
che in altre raccolte, come quella dei Primi Poemetti, dove la discussione tra grandi riguarda l’architettura della poesia e il rinnovamento poetico, consiste di spostare l’attenzione sul limite della poesia e sull’oscura custodia del senso poetico, e per neutralizzare l’angoscia, il vuoto della lingua, si sposta l’attenzione sul sistema superiore della scrittura, tempo e memoria, ovvero sulla voce, nel caso specifico sulla natura, semina, l’accestire, gli strumenti di lavoro.
L’infinito di Giacomo Leopardi
Sempre caro, mi fu, questo ermo colle e questa siepe che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude
Ma sedendo e mirando interminati spazi
e infiniti silenzi e profondissima pace io , nel pensier mi fingo ,ove per poco il cor non si spaura
e come il vento, odo stormir tra queste fronde io questo infinito silenzio a questa voce vo comparando
e mi sovvien l’eterno e le nmorte stagioni e la presente e viva e l suon di lei
così tra questa immensita’ s’annega il pensier mio e il naufragare mi è dolce in questo mare